Il 27 febbraio 2025.
Ventisette anni fa nasceva il Reparto Carabinieri MSU (Multinational Specialized Unit), un’unità che avrebbe rivoluzionato il concetto stesso di peacekeeping internazionale.
Il Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri assunse immediatamente un ruolo centrale nella progettazione della nuova unità. Il 20 gennaio 1998 venne istituita una Cellula di Pianificazione che, in stretta collaborazione con lo SHAPE (Supreme Headquarters Allied Powers Europe), definì la struttura di quella che sarebbe diventata una forza rivoluzionaria nel panorama internazionale.
La peculiarità dell’MSU risiedeva nella sua natura ibrida: una forza militare con competenze di polizia, capace di muoversi agilmente tra il mantenimento dell’ordine pubblico e le investigazioni criminali. L’Italia, attraverso l’Arma, ne assunse il comando con un contingente di 300-400 unità, fornendo non solo il personale ma anche la maggior parte delle risorse logistiche e dell’equipaggiamento.
Il 2 agosto 1998 il contingente MSU, imbarcato sulla nave San Marco della Marina Militare, approdò nel porto croato di Ploce. La base operativa venne stabilita a Butmir, nelle immediate vicinanze di Sarajevo, da dove l’unità iniziò a svolgere la sua complessa missione. I compiti assegnati dal Comandante Supremo delle Forze Alleate in Europa erano tanto ambiziosi quanto delicati: garantire la sicurezza pubblica, facilitare il ritorno dei profughi, supportare l’insediamento dei governi locali e gestire situazioni di crisi, il tutto in coordinamento con le altre forze internazionali presenti sul territorio. (fonte: infodifesa)