L’inseguimento è stato “corretto”, e Fares Bouzidi alla guida del Tmax, “sprezzante del pericolo”, ha determinato l'inseguimento e le sue modalità e si è assunto il rischio”. È questo in sintesi il contenuto della consulenza cinematica disposta dalla procura di Milano e depositata oggi dall’ingegnere Domenico Romaniello in merito alla dinamica di quanto accaduto nella notte tra il 23 e il 34 novembre in via Ripamonti all’angolo con via Quaranta quando morì Ramy Elgaml, 19 anni.
La consulenza in sostanza attribuirebbe la responsabilità dell’incidente all’amico di Ramy che guidava lo scooter, Fares Bouzidi. Il quale, con il suo comportamento “sprezzante del pericolo, ha determinato l'inseguimento e le sue modalità e si è assunto il rischio delle conseguenze”.
Secondo la consulenza, “l’operato del conducente dell’autovettura Giulietta (il carabiniere, ndr) nell’ambito dell’inseguimento, risulta essere stato conforme a quanto prescritto dalle procedure in uso alle Forze dell’Ordine”.
È una delle conclusioni della perizia cinematica in merito alla dinamica degli 8 chilometri, da corso Como a via Ripamonti, alle 4 di notte, terminati con la caduta rovinosa dello scooter sul quale viaggiava Ramy, guidato da Fares Bouzidi, indagato per omicidio stradale assieme al vicebrigadiere alla guida della gazzella dei militari. E con lo schianto, fatale, del 19enne contro un palo. (FONTE: LA REPUBBLICA)