Oggi pomeriggio alla Parrocchia Santa Maria Maggiore Chiesa Madre di Pietraperzia, emozionante restituzione delle Cariatidi, che dopo 34 anni sono finalmente tornate a Pietraperzia, dopo essere state trafugate.
L’attività d’indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Catania, è stata sviluppata – in sinergia – dalla Sezione Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Siracusa e dalla Compagnia Carabinieri di Piazza Armerina, nell’ambito della costante attività di controllo e di monitoraggio dei beni venduti sulle piattaforme e-commerce, nello specifico nel sito di una casa d’aste catanese.
Gli approfondimenti investigativi hanno evidenziato l’esatta corrispondenza tra le colonne in vendita e le foto inserite, all’epoca del furto, all’interno della “Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti”, un unicum a livello internazionale, gestita dal Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, poi certificata anche dalla consulenza dei funzionari della Soprintendenza BB.CC.AA. di Catania.
Il perfetto coordinamento curato dalla Autorità Giudiziaria catanese in uno alla sinergia che connota i rapporti tra i Carabinieri per l’Arte, i Comandi Arma territoriali e gli Enti di tutela regionali hanno così permesso di restituire alla collettività e nello specifico alla Chiesa Madre di Santa Maria Maggiore di Pietraperzia, a distanza di oltre 30 anni dall’avvenuto furto, beni culturali di assoluto valore artistico/storico/religioso.