Luca Piani, Alessandro Pozzi e Simone Giacomelli avevano 32, 25 e 22 anni: si è staccato uno sperone di roccia mentre stavano scalando.
Tre giovani militari del Soccorso Alpino della Guardia di finanza (Sagf) hanno perso la vita in un drammatico incidente avvenuto in territorio comunale di Val Masino, in provincia di Sondrio. Secondo le prime notizie, i tre sarebbero precipitati dal precipizio degli Asteroidi.
L'incidente è avvenuto mentre stavano effettuando un'esercitazione: c’erano due cordate che stavano salendo, una delle due ha ceduto, facendo precipitare i tre. L'allarme è scattato pochi minuti prima delle 13. Le vittime sono tre militari di 32 anni, 25 e 22 anni, due della Stazione Sagf di Madesimo, uno di quella di Sondrio. I corpi sono stati recuperati ai piedi dello sperone roccioso. I tre militari deceduti, tutti originari della provincia di Sondrio, sono l’appuntato Luca Piani, 32 anni, il finanziere Alessandro Pozzi, di 25 anni, entrambi residenti a Valfurva (Sondrio), e il più giovane dei tre, il finanziere Simone Giacomelli, 22 anni, con residenza a Bormio, in alta Valtellina. Giacomelli e Pozzi prestavano servizio per il Sagf di Madesimo, guidato da Alessia Guanella, mentre Piani lavorava per la Stazione Sagf del capoluogo valtellinese diretta dal luogotenente Christian Maioglio..
Cos’è il Precipizio degli Asteroidi dove sono morti i tre militari
Sui siti degli appassionati di arrampicata viene descritto come un “fantastico itinerario”, su cui gli scalatori più esperti nel corso dei decenni hanno aperto alcune delle vie più belle e famose delle Alpi: il precipizio degli Asteroidi, in Val di Mello, è una località ben nota agli amanti della montagna.
Anzi, secondo molti le sue linee grandiose e regolari, il suo susseguirsi di fessure nella parete di granito chiaro, strapiombi e placche ne fanno la struttura più emblematica della valle: deve il nome all’alpinista Ivan Guerini, che negli anni Settanta, disteso in un prato nei pressi del punto di ristoro Gatto Rosso durante la notte di San Lorenzo, espresse il desiderio di andare a vedere dove finissero le stelle cadenti che sfrecciavano oltre la parete rocciosa.
Chi l’ha scalato parla del precipizio degli Asteroidi come di una distesa di “roccia perfetta, inserita in un contesto ambientale eccezionale”. Però, ammonisce il Cai, la fama delle vie tracciate lungo il precipizio non deve trarre in inganno: richiedono un’adeguata preparazione tecnica e mentale e non sono certo alla portata di tutti.
Il Segretario Generale Sebastiano Calabrò: Un abbraccio alle famiglie per questa immane tragedia.