Un titolo che ha fatto salire l’adrenalina tra le fila di poliziotti, carabinieri e finanzieri, pronti a scoprire nuove opportunità di avanzamento professionale. Peccato che, alla lettura del testo, l’entusiasmo si sia rapidamente sgonfiato come un palloncino bucato: nessuna rivoluzione delle carriere all’orizzonte, ma un pacchetto di norme tecniche e amministrative che poco hanno a che fare con le aspettative generate.
Il nuovo pacchetto normativo per il riordino delle Forze di polizia, Forze armate e Corpo nazionale dei vigili del fuoco è ora realtà. Dopo un lungo iter parlamentare, conclusosi il 28 marzo 2025, le misure ridisegnano l’architettura organizzativa e funzionale dell’intero comparto sicurezza, introducendo cambiamenti che toccano sia l’operatività sia le carriere del personale.
Per l’Arma dei Carabinieri, la legge prevede un ritorno al passato con l’accorpamento in un’unica posizione del Comando unità mobili e specializzate, recuperando così una posizione di Generale di Corpo d’Armata da destinare all’incarico di Manager Privacy. Il contingente del Comando per la tutela del patrimonio culturale viene potenziato, passando da 128 a 168 unità, con un aumento di 8 tenenti colonnelli, 22 ispettori e 10 appuntati/carabinieri. (fonte InfoD.)